Italia. En plein air

Italia. En plein air
27,6 x 36 cm
Pennarello ad olio, matite acquerellabili, markers, pastelli ad olio, spray paint su carta

Firenze, novembre 2022

Intorno alla fine dell’ottocento, la storia dell’arte si scopre in un vicolo cieco: la rappresentazione della realtà, da sempre affidata alle esclusive abilità degli artisti, diviene improvvisamente alla portata di tutti grazie all’invenzione della macchina fotografica.
Che ne sarà di noi? Si chiedono sconcertati i giovani pittori nei bistrot di Montmartre.
La crisi dura un’istante: un’altra invenzione, forse meno eclatante, ma altrettanto innovativa, indica loro la via: la vernice in tubetto. Preparare i colori, conservarli, trasportarli è sempre stata una gran rottura di scatole, ampollosa, complicata, limitante. Il tubetto, invece, puoi metterlo in borsa e quando serve, lo apri et voilà, pronto all’istante!
I pittori possono uscire dagli studi ed entrare nei caffè, nei parchi e ovunque fluisca la vita: cambiano i soggetti, cambiano le ambientazioni, cambia la pittura, che diventa ‘en plein air’, cioè fatta all’aperto, mentre tutto scorre. Cambia per sempre la storia dell’arte. Sboccia l’Impressionismo. La praticità e la velocità d’esecuzione permettono una nuova forma d’espressione che si svincola da patetiche competizioni con la fotografia abbandonando ideali di rappresentazioni oggettive e impeccabili, per curarsi invece di registrare le soggettive impressioni emotive percepite da chi osserva e dipinge. E’ l’alba dell’arte moderna.

Anche se è passato più di un secolo, mi sento affine a questo modo. Il mio lavoro ha fatto di me un autentico viaggiatore e sulla strada ho capito che, quando posso, ad una foto preferisco un disegno. Un disegno è spontaneo, materiale, autentico. E mi restituisce me stesso, nel posto e nel momento, ben più di una foto.

Questa finestra inequivocabilmente italiana, insieme al disegno ‘Master’ e ad altri che devo ancora colorare, viene da un pomeriggio di sole a novembre, la città è Firenze. Seduto su dei gradini, felice di un buon posto appartato fra le bancarelle di un mercatino dell’antiquariato, ho visto delle belle cose e fatto un po’ di disegni.